Corbarì - pomodorino di Corbara passata
Corbarino è la varietà di pomodoro probabilmente migliore che c’è, o almeno la migliore che oggi sia in qualche modo disponibile, seppure in quantità molto ridotte. C’è una storia di passione di lavoro ma soprattutto di fatica dietro la riscoperta del Corbarino che era, solo qualche anno fa, pressochè estinto. Nasce infatti in collina su terreni vulcanici dove di sole ce n’è tanto ma acqua niente.
Quando ingenuamente abbiamo chiesto: ma per irrigarlo come fate?
“Quando piove” ci è stato risposto. Credevamo ci prendessero in giro; invece era vero: l’unica acqua disponibile è quella piovana se e quando piove. Nel periodo di raccolta le foglie sono completamente gialle secche, il fusto disidratato, sembra quasi che la pianta si “sacrifichi” per dare al frutto tutta l’umidità disponibile. Questo, insieme al terreno ricchissimo di sali minerali come tutti i terreni vulcanici, genera un prodotto straordinario per qualità e sapore, unico per dolcezza e bassa acidità, ma scarsamente remunerativo perché è molto piccolo di taglia (nel vaso da mezzo chilo ci sono a volte 25 pomodori) e va raccolto a mano compreso il trasporto delle casse a spalla lungo i sentieri.
Provatelo. Questo oggi è il pomodoro più buono che c’è; per valutarlo appieno usatelo al posto del normale pomodoro, senza variare la vostra normale ricetta e sentirete le differenza soprattutto di dolcezza che è la sua principale caratteristica.
Zona di produzione
La caratteristica principale che contraddistingue i pomodorini ottenuti in questa particolare zona collinare è quella di un prodotto con una bassa acidità ed un elevato tenore zuccherino tale da renderlo particolarmente pregiato e gustoso.
Ingredienti
Conservazione
Consumo
Un’ultima annotazione: la ricetta originale indica di utilizzare un chilo di pomodoro per condire mezzo chilo di pasta. La pasta deve infatti affogare nel sugo.
Il galateo ci impedisce di suggerire come utilizzare il sugo nel piatto finita la pasta.
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